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Indignazione per gli stipendi a sei cifre dei CEO di enti di beneficenza: "Ecco perché la gente non dona"

Indignazione per gli stipendi a sei cifre dei CEO di enti di beneficenza: "Ecco perché la gente non dona"

Shopping in un negozio di antiquariato. Una donna di mezza età dai capelli rossi curiosando tra gli oggetti al bancone del mercato vintage, con una giovane donna sullo sfondo.

I negozi di beneficenza sono in difficoltà economiche, ma i dirigenti continuano a guadagnare stipendi lauti (Immagine: Getty)

I dirigenti di enti di beneficenza che intascano stipendi a sei cifre, mentre i lavoratori in prima linea si arrangiano con salari bassi, alimentano la rabbia pubblica e allontanano i donatori in massa. Olivia, che gestisce un negozio di beneficenza in una cittadina di provincia, guadagna poco meno di 23.000 sterline all'anno. Il suo lavoro prevede lunghe giornate, pause rare e la gestione di un flusso costante di clienti e merce, il tutto sostenendo una causa che le sta a cuore.

Ha dichiarato al Telegraph: "Ogni volta che chiedo più soldi, mi viene detto che non c'è più niente, con l'implicazione che se tenessi davvero all'organizzazione non chiederei un aumento. Ma se è così, come mai il nostro CEO guadagna più di 100.000 sterline? Mi sembra davvero ingiusto".

Ha anche sperimentato la malattia sostenuta dalla sua organizzazione benefica, il che le ha dato un legame unico con il lavoro. Ma mentre il personale, come lei, vive di stipendio in stipendio, chi sta ai vertici continua a incassare stipendi a sei cifre, mentre i servizi vengono tagliati, i negozi chiudono e i lavoratori vengono licenziati.

La questione è diventata motivo di grande frustrazione pubblica e le critiche si riversano ora nelle sezioni commenti e nei forum.

Un lettore del Telegraph ha scritto: "Basta dare un'occhiata agli stipendi che i dirigenti si pagano per scoraggiare chiunque dal donarli".

Un altro ha aggiunto: "Il vero motivo per cui le persone non fanno più donazioni in beneficenza è perché noi, la gente, ci siamo resi conto che i dirigenti delle organizzazioni benefiche si pagano troppo".

Re Carlo III e la regina Camilla visitano il Macmillan Cancer Centre dell'University College Hospital

Re Carlo e la regina Camilla con Michelle Mitchell e Gemma Peters, a destra (Immagine: Getty)

Gemma Peters, direttrice generale dell'ente benefico per la lotta contro il cancro Macmillan, guadagna 190.000 sterline all'anno.

Tuttavia, all'inizio di quest'anno, l'organizzazione ha annunciato tagli radicali, tra cui 400 licenziamenti, la chiusura del suo programma di sovvenzioni finanziarie da 14 milioni di sterline e forti riduzioni alla sua linea di assistenza telefonica di riferimento.

Nonostante questi tagli, Macmillan sta ora cercando un nuovo direttore strategico, con uno stipendio fino a 119.000 sterline. È uno dei numerosi ruoli senior offerti con stipendi a sei cifre.

Inoltre, Scope, che sta tagliando fino a 124 posti di lavoro, paga all'amministratore delegato Mark Hodgkinson 150.000 sterline, mentre Paul Farmer di Age UK ne guadagna 192.000 e Michelle Mitchell di Cancer Research UK guadagna uno stipendio base di 276.000 sterline, nonostante la sua organizzazione abbia il 19% di finanziamenti in meno rispetto a cinque anni fa.

Organizzazione per la cura del cancro Macmillan

Macmillan è una delle principali organizzazioni benefiche per la lotta contro il cancro nel Regno Unito (Immagine: Getty)

Secondo il Telegraph, almeno 270 dirigenti che lavorano nel settore della beneficenza guadagnano più di 100.000 sterline, molte delle quali finanziate direttamente o indirettamente da donazioni pubbliche e sovvenzioni governative.

La stessa Charity Commission afferma che la retribuzione dell'amministratore delegato deve essere "ragionevole" e giustificata, ma ha poteri limitati per intervenire.

I dirigenti di enti di beneficenza hanno ripetutamente difeso i loro stipendi, sostenendo che gestire organizzazioni grandi e complesse con portata nazionale richiede competenze ed esperienza di alto livello.

Orlando Fraser, presidente della Charity Commission, ha affermato che c'erano persone che la consideravano una grande somma di denaro, mentre altri la ritenevano la tariffa corrente.

Tuttavia, per molti lavoratori in prima linea, il divario retributivo sembra impossibile da ignorare.

Un dirigente di un negozio di beneficenza nel nord dell'Inghilterra ha affermato che il divario tra la sede centrale e la via principale stava aumentando, con il personale infastidito dall'entità dei propri stipendi, il che suggerisce che non si trattava solo di soldi ma del messaggio che trasmettevano.

Una ricerca condotta da nfpResearch suggerisce che negli ultimi anni la fiducia del pubblico nelle organizzazioni benefiche è diminuita drasticamente, con le preoccupazioni relative alla retribuzione dei dirigenti costantemente citate come un fattore importante.

express.co.uk

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